Che cos’è uno jazzo?
Lo Jazzo è un particolare recinto per pecore molto comune nel territorio della Murgia costruito lungo i tratturi e destinato al ricovero temporaneo degli animali durante il lungo viaggio della transumanza.
Nel Bosco Scoparella è presente lo Jazzo del Demonio.
Perchè si chiama così?
Si narra che in una fredda e buia notte dell’inverno del 1870, due pastori si rifugiarono nello jazzo con il loro gregge. Dopo aver acceso il fuoco per riscaldarsi sentirono abbaiare i loro cani. All’improvviso udirono bussare alla porta e si diffuse un grande silenzio.
Appena aprirono si trovarono davanti un viaggiatore, coperto da una specie di saio ed un grande cappuccio, il quale riferì di avere smarrito la via a causa della tempesta e di essere stato attirato li dal fumo del fuoco.
Malgrado lo strano tono di voce, al quanto rauca, e l’accento poco comprensibile, i due pastori lo fecero entrare per offrirgli riparo.
L’uomo esitò a togliersi gli abiti e a mostrare il viso ma ciò non suscitò troppi interrogativi nei pastori, persone semplici e abituati a non fare troppe domande, soprattutto ai “forestieri”.
Quando però lo invitarono a sedersi accanto al fuoco tutto cambiò, la parte bassa dello strano saio si sollevò e lasciò scoperte le gambe, in realtà due zampe caprine che terminavano in uno zoccolo, così come nelle più note rappresentazioni dei satiri o dello stesso diavolo.
Il demonio! Urlarono terrorizzati i poveri pastori, che si segnarono con il Segno della Croce e corsero a rifugiarsi sotto un crocifisso unico decoro di quel povero rifugio. Immediatamente il demone svanì, lasciandosi dietro una forte odore di zolfo. Da allora quel posto sarebbe divenuto noto come Jazzo del demonio, o del diavolo».
Questa è una delle tante leggende inerenti allo Jazzo del Demonio.